L’inopinabile palla di fumo che perdendosi trovò se stessa.

Fatemi indovinare, avete di nuovo perso il fumo. Bravi, non vi posso lasciare soli un attimo che subito mi dovete fare incazzare. Breve storia triste di un padre che torna a casa dal lavoro. 

Allora qua trucchetti per farvi stare più attenti non ne abbiamo, semmai schiaffi. Perché non è bullismo se te lo meriti. Sto articolo nasce grazie ai miei amici fattoni che perdono il fumo, a volte ho perso loro perché la ricerca li ha portati molto lontano. A tutti i miei amici che hanno perso il fumo nello stagno e sono stati mangiati dagli alligatori, RIP Meboyz.

Ricordo ancora quando persi il tocchetto in macchina. Ai tempi della mia punto grigia del 2000, adesso ho fatto un salto avanti perché possiedo una Opel corsa del 2001 benzina, si era incastrato nel coso che muove i cosi dei sedili ed era impossibile vederlo. 

Visto che però non sono per niente un fattone, spesso ho lasciato perdere, ma con la consapevolezza che sarebbe rimasto lì, in attesa che io lo trovassi. 

Allora, visto che non sono un fattone, sotto la doccia o in molte altre attività giornaliere, escogitavo nuovi metodi per fare di nuovo mio quel frutto prezioso e proibito. Dai piani meno elaborati come una pinzetta, fino alla valutazione di smontare il sedile, sapevo che era lì e mi parlava, come nel cuore rivelatore di Poe pulsava ogni volta che entravo in macchina. 

“Papi non mi fumi?” mi diceva la monella mentre spostavo i sedili avanti ed indietro nella speranza di recuperarla. Mi stuzzicava con frasi del tipo “ Cos’hai Papi, non riesci a trovarmi? il dito non è abbastanza lungo?”. 

• NdA Nella mia testa le fatine della Weeda sono rappresentate da culone sudamericane che mi chiamano Papi ed a prescindere, sono delle monelle. 

Tornando al fumo, alla fine lo trovai lavorando in team e costringendo la mia compagna a munirsi di torcia e seguirmi. Lei, da buon tedesca avrebbe proposto di burn all the evidence, però dopo una trattativa dove sono stati interpellati come uditori diversi leader del territorio, ha ceduto alle mie pressioni politiche. Furono tuttavia giorni difficili, di tensione mista a ossessione.SARCASM?

Però cerchiamo di essere seri per un momento, chiediamoci dunque, “e se il fumo avesse vita propria?” Se decidesse di cadere proprio sulle graniglie di marmo scure della nonna e come l’anello di Sauron, scegliere di non rivelarsi, attendendo un nuovo portatore? Magari sogna un mondo di morte e distruzione oppure, molto più probabilmente gli fate schifo perché non siete belle persone ma importa? 

E se il vostro fumo fosse un essere pensante? Tipo un Nemo però con i tricomi. Magari con un animo avventuroso ed in cerca di nuovi luoghi da esplorare? ci avete mai pensato? In questo caso sarebbe giusto da parte nostra obbligarlo a tornare da noi? La risposta è ovvia, trovate quel cazzo di fumo e sbrigatevi. 

Penso fosse Gandhi che disse “chi perde il fumo perde tutto” ma sono certo quando vi dico che è stato Kurt Cobain a dire “Non apprezzi mai le cose che hai finchè non le perdi”. Quello aveva perso il fumo ed ha fatto una finaccia quindi mi raccomando ritrovatelo.  

Ci tengo a fare una conclusione dovuta, torna a casa Lassie dove il cane è una panetta di fumo che aiuta la gente è film che io vedrei, rigorosamente in bianco e nero.