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Canapa e religione – PT.1

Eccola qua. N’altra scusa per farci le joint. La religione siamo andati a scomodare. Ma si può? Ora con sto articolo si che potete andare in chiesa con nonna. Anche il prete vi vedrà con occhi diversi, quelli rossi. 

Cominciando dalle religioni più vicine a noi, questo articolo sarà probabilmente suddiviso in due parti perché qua sta un botto da scrivere ed almeno il Manchi poi c’ha la settimana libera e può andare a giocare a golf con il figlio.

Gli Ebrei hanno la Torah, mentre i cristiani un botto di altra roba in più. Senza concentrarci al momento sulle proibizioni attuali, andiamo di nuovo indietro nel tempo ma facendo un appunto importante sulla bibbia: bibbia nel greco antico significa “libri” ed è una collezione di testi religiosi considerati sacri da Cristianesimo, Ebraismo, Samaritanesimo, Islam, Rastafarianesimo ed il cbdioesimo. 

L’uomo è molto antico mentre la scrittura no, di conseguenza tutti questi testi antichi sono prima stati trasmessi oralmente da un botto di culture diverse e poi scritte da un botto di lingue diverse. 

Come il telefono senza fili, questo ha comportato inevitabili variazioni a volte anche culturali ed in base al periodo storico, variazioni propagandistiche o proibizionistiche. 

C’erano tempi in cui ti bruciavano se leggevi la bibbia, mentre in altri solo se non la leggevi. C’erano i tempi del “non uccidere” però dipende, quelli in cui ci si domandava come facesse il cammello a passare dalla cruna d’un ago e quelli di ”Like a virgin” ma forse no, la cosa sicura è che forse ci siamo concentrati troppo su sta cosa. 

San Girolamo è stato il primo a tradurre la bibbia in latino ed anche se lui era molto bravo, quelli che lo hanno seguito mica tanto. I monaci trascrivevano tutto a mano ed in base alla loro posizione geografica, si scoppiavano di birra o vino e quindi ci mettevano una vita a trascrivere una bibbia. Tanto che Federico II ha detto “ facciamoli studiare sti qua che sono dei balordi”. Credo, Barbero dove sei quando mi servi? 

Tipo ho comprato l’ultima versione del Signore degli Anelli tradotta da Ottavio Fatica e non c’entra niente con quella di 10 anni fa, figurati la Bibbia. Inoltre quando si traduce in varie lingue, si tende a sbagliare spesso verbi ed è comunque soggetta a restrizioni linguistiche o politiche o religiose. 

Considerando che sono dei testi che hanno fatto prima un passaparola assurdo, possiamo dunque chiederci, teologicamente e universalmente, se la canapa dovrebbe essere reintegrata anche nelle religioni. La Risposta secondo me è YES WE CAN. Obama dove sei quando mi servi? 

Quelli che hanno capito di più di sta roba sono i rastafariani che traduciamo erba con cannabis bro, facciamo una dottrina nostra così non abbiamo problemi. Pure quella del pascolo facciamo che è la Maria. Cristo, trinità, vergini ok,  basta che si fuma che qua sono già passati 5 minuti, votiamo sto Hailé Selassié I che con lui stiamo tranquilli. 

Se non volete fare i Rastafariani, ma volete giustificare la vostra fattanza con la religione, un’altra plausibile è l’induismo. Quest’ultima approvò la Cannabis proprio come sacramento. 

  • “DEVI FUMARE!”
  •  “Ma mamma ho 4 anni”
  • “ Non mi interessa, tuo fratello ha cominciato a 3 ed adesso è un dottore! Non ti reincarnerai mai se prima non muori! E poi che penserà Shiva di te?”

E la mamma delusa dal figlio, va a dare un sorso di bhang anche se l’Holi, festività induista è ancora lontana. Erbe aromatiche, tutte le spezie del mondo perché siamo in India, latte e vediamo.. cosa potrei metterci vediamo.. va beh dai cannabis che tanto la spesa l’ho fatta. 

Definita come fonte di gioia e liberazione, alcuni induisti credono che un guardiano dimori sulle foglie di Canapa, per loro comunque basta che quest’ultimo non se la fumi tutta. 

Pure un’altra religione molto bella è lo Shintoismo. Roba di spiriti sacri per gli elementi naturali, le case, le montagne fino al vento e gli alberi. Un culto che ci piace perché è Giapponese e siamo cresciuti anche con gli Hentai, volevo dire i Manga. 

La religione ci dice semplicemente che l’uomo nasce imperfetto. Fondamentalmente buono ma può diventare anche malvagio. Tipo Voldemort. Continuo a dire che se avesse fumato un po’ di weeda non avrebbe dato tutti questi problemi. Scusate, divagavo.  

Basandosi molto su credenze e superstizioni, si reputava che chi andasse a fare il monello in una notte di baldoria,  fosse in realtà posseduto dagli spiriti, sempre però dopo aver lavorato 18 ore, perché li conosciamo bene sti giapponesi, il dovere prima di qualsiasi cosa. Ma come facevano a proteggersi da queste creature malefiche?

Con la cannabis, quindi immaginiamoci sto poveretto in Hangover costretto pure a farsi sventolare rami di cannabis in faccia che poi non stonano, zio dove sta l’infiorescenza e perché non vedo gli spiriti? In realtà se non l’avete capito stiamo scherzando. Il Giappone è molto bello e lo Shintoismo molto introspettivo. 

Altra religione molto introspettiva che in realtà quasi quasi facciamo i seri ma anche no, è il Buddismo. Quest’ultimo ci piace molto però non si possono assumere droghe e quindi vediamo. Poi magari l’articolo sul buddismo lo facciamo quando viene il Dalai Lama che si prende la casa a Torre Lapillo ogni anno. 

Allora mi raccomando, per fare sta cosa usiamo solo forbici con la punta arrotondata che poi vi fate male. Quindi, è nato prima l’uomo o la canapa? Ed io che ne so? Però quanto è lunga sta connessione tra canapa e uomo? Secondo me milioni di anni, bum.

Appunto storico prima della seconda parte dell’articolo: a Garibaldi piacevano le ragazzine.

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